La Grand Central Terminal, con i suoi 67 binari attivi divisi in due livelli, è la stazione dei treni più grande del mondo.
Si chiama Terminal e non Station perchè è un capolinea e nessun treno ci transita, tranne la metro.
Situata nel mezzo di Park Avenue ai piedi del Met Life Building (ex PANAM Building), tra la 42nd St. e la 44th. St. è stata costruita secondo l’ambizioso progetto - iniziato nel 1903 e portato a termine dieci anni dopo - del magnate dei trasporti Cornelius Vanderbilt, sulle macerie della Grand Central Depot. La decisione infatti venne presa in seguito a un incidente che causò 15 vittime a causa del quale venne imposto l’abbandono dei treni a combustione sostituiti con i convogli elettrici.
L’imponente facciata principale rivolta a sud si trova alla fine del Viadotto di Park Avenue e ospita delle lesene che dividono tre enormi vetrate ad arco; alla base di quella centrale si trova la statua in memoria del finanziatore di questo colossale progetto. A dominare la struttura c’è il complesso statuario chiamato “Glory of Commerce” che all’epoca della costruzione era il più grande del mondo (20 metri per 15): costituito dalle figure mitologiche di Minerva, Ercole e Mercurio che cingono un orologio in stile Tiffany del diametro di 4 metri, risulta ancora detentore del record di segnatempo più grande al mondo nel suo stile.
L’ingresso principale si trova sulla 42nd St, sotto il viadotto nella Pershing Square Plaza.
Entrandoci verrete proiettati in un vero e proprio scrigno di segreti in stile neoclassico, in formato gigante, nonché nel set cinematografico di decine di film famosi. Sarà frequente notare le ghiande e le foglie di quercia, simboli della famiglia Vanderbilt (“Da una ghianda nasce una quercia forte” era il motto della famiglia), e i caducei, bastoni del dio Mercurio, protettore dei commercianti e dei viaggiatori.
La Grand Central Terminal ospita al suo interno, come tanti altri posti nella Grande Mela, una serie di particolarità più o meno nascoste, alcune accessibili e altre no.
Entrare nel Main Concourse (l’atrio principale) toglie davvero il fiato: la volta è alta ben 37 metri e potrebbe ospitare quasi un campo da calcio (84x36 metri).
Da qui passano tutti i giorni circa 750.000 utilizzatori e 60.000 turisti.
Nella gigantesca sala gremita di persone che vanno di fretta verso il proprio treno, solo alcuni turisti si soffermano a gustare i dettagli meno visibili.
Come accennato, la Grand Central Terminal (GCT) ospita diversi segreti e curiosità che potrebbe interessarvi conoscere.
La volta
Rivolgendo lo sguardo verso l’ampia volta turchese si notano subito i grandi disegni, dipinti a foglia d’oro, che rappresentano le 12 costellazioni relative ai segni zodiacali.
Solo l’attenta analisi di un esperto troverebbe facilmente la prima particolarità di questa gigantesca opera d’arte: buona parte delle costellazioni è stata dipinta al contrario, come se lo spettatore vedesse la volta celeste da un piano sopra di esse, quasi in una posizione divina.
Le motivazioni date sono state tante ma ancora non si è certi se sia stato un errore oppure una vera e propria scelta stilistica.
Delle oltre 2.500 stelle rappresentate, una sessantina sono luminose, grazie a dei dispositivi led installati al loro interno.
Il mattoncino nero
Un altro dettaglio interessante è il piccolo mattoncino davanti ad una chela del granchio che rappresenta il segno del Cancro; quella piccola porzione di soffitto è stata risparmiata dalla pulizia che il resto del cielo dell’atrio subì negli anni ‘90, tale era lo sporco che copriva le decorazioni dorate; l’analisi del materiale rimosso dimostrò che ad aver creato quella coltre scura furono le sigarette fumate dai passeggeri.
Il foro per il missile Redstone
Il foro vicino ai pesci non è quello che tutti raccontano.
Vicino alla costellazione dei pesci si nota una zona scura di forma circolare: è ciò che resta del buco che venne fatto nella volta per ospitare un missile Redstone.
Dopo la costruzione da parte dell’Unione Sovietica dello Sputnik, gli Usa nel 1957 vollero compiere un atto dimostrativo, più per la popolazione americana che per intimorire i rivali nella Guerra Fredda, esponendo per tre settimane un missile Redstone nel Main Concourse di GTC .
Tanti raccontano, e le tv sono state le prime a diffondere questa falsa notizia, che per consentire al missile di stare in verticale fu necessario bucare il soffitto; in realtà il missile era molto più basso della volta e il buco fu utile solo per ancorarlo con un cavo d’acciaio.
L’Info Point
Al centro dell’Atrio si trova il banco informazioni: una struttura a pianta circolare dentro la quale si cela una scala nascosta. La sua funzione pare sia quella di permettere un transito più veloce tra i piani, in corrispondenza nel livello inferiore infatti è situato un altro info point. Ma secondo altre fonti la scala è stata aggiunta per emergenza dopo gli attentati dell’11 settembre.
L’orologio vale davvero 20 milioni?
Un’altra particolarità dell’info point è che sopra di esso si trova uno dei tesori più conosciuti e meno protetti al mondo: l’orologio in opale di 60 centimetri di diametro, stimato tra i 10 e i 20 milioni di dollari, o per lo meno questo è ciò che quasi tutti raccontano.
Alcune ricerche portano alla luce dei documenti che smentirebbero questo mito, alimentato negli anni anche per rendere più appetibile la visita e i vari tour della Grand Central Terminal: uno tra questi è l’articolo del 5 marzo del 1954 del New York Times, nel quale si parla del restauro dell’orologio “in vetro” senza menzionare l’opale; un altro documento è il libro ufficiale del centenario di GCT che parla di facce in “vetro opalino”, e questo può aver alimentato ulteriormente il malinteso. Ma a fornire quella che sembra essere la prova decisiva per sul mito dell’orologio in opale è uno dei quadranti in mostra al New York Transit Museum, sostituito nei primi anni ‘80, che riporta dei danni causati da una pallottola sparata nel 1968 in seguito ad una manifestazione. La descrizione del museo parla esplicitamente di “opaline glass”, vetro opalino.
La Galleria dei Sussurri
Nel piano inferiore “Dining Concourse” si possono trovare diversi punti di ristoro, i più noti sono sicuramente l’Oyster Bar & Restaurant e il Campbell Bar.
Nello stesso livello, più o meno in corrispondenza dell’ingresso sulla 42nd Street, troviamo la Whispering Gallery, formata dall’incrocio di due passaggi pedonali. La sua peculiarità è quella di avere una volta a vela sotto la quale è possibile bisbigliare in un angolo e farsi sentire in quello opposto. La morfologia emisferica del soffitto piastrellato consente alle vibrazioni di scivolare facilmente, per questo i suoni corrono lungo il soffitto e arrivano a nove metri di distanza abbastanza chiari da essere percepiti anche se flebili mormorii.
Il binario del Presidente
Nel livello superiore, sulla destra dei treni della MetroNord, ci sono 12 banchine chiamate “Lex Yard”, tra le quali si trova il famoso “Track 61”.
Il celebre binario è conosciuto in particolare per esser stato utilizzato dal presidente Franklin Delano Roosevelt per spostarsi dalla Grand Central Terminal all’hotel Astoria, sotto il quale il treno faceva capolinea.
Il Presidente Roosevelt, colpito da una poliomielite, non amava mostrare la sua debolezza in pubblico e sfruttò più di tutti la possibilità di essere accompagnato dal vagone direttamente ad un ascensore sotterraneo dell’hotel nel quale era solito alloggiare.
Il primo ad utilizzare il binario fu il generale John J. Pershing nel 1938.
Campo da tennis
Un’altra particolarità di Grand Central che pochi conoscono è la presenza di un campo da tennis.
Il Vanderbilt Tennis Club situato al quarto piano non è sempre stato un campo da tennis. Vent’anni dopo la costruzione fu occupato dagli studi della CBS; nel 1965 un imprenditore immigrato ungherese creò tra il 3° e il 5° piano una pista da sci sintetica lunga circa 20 metri; nel 1984 fu Donald Trump ad affittare lo spazio e farne un tennis club esclusivo; dal 2010 ad oggi il club è affidato all’esperta gestione di Anthony Scolnick, che paga un affitto di 225mila dollari all’anno.
Nel centro sportivo si trovano: un campo da tennis regolare, uno per bambini, due zone di pratica contro il muro, strumenti per la video analisi di tiro e postura e una zona fitness attrezzata.
Se mai voleste provare l’esperienza di due tiri in uno dei campi più esclusivi della Grande Mela, mettete in conto una spesa che varia, a seconda dell’orario di prenotazione, tra i 70 e i 295 dollari all’ora.
La centrale elettrica che avrebbe potuto cambiare la storia
Esiste una sala, la cui esistenza è stata palesata solo negli anni ‘80, non presente nelle mappe, e nella quale si trova il centro dell’energia elettrica che alimenta tutta la stazione.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Hitler, a conoscenza di questo punto debole del centro nevralgico delle comunicazioni americane (da Grand Central infatti passavano tutti i contingenti di terra diretti in Europa), organizzò un attentato che mettesse fuori uso il sistema.
Fortunatamente l’attentato fallì quando nel 1942 l’FBI arrestò i quattro uomini diretti alla stanza M42 per bloccare gli ingranaggi che alimentavano un sistema in grado di trasformare la corrente alternata in corrente continua.
Il cuore del traffico passeggeri statunitense non fu bloccato grazie ad un errore degli stessi sabotatori che lasciarono i bagagli al deposito della stessa GTC, ignari del fatto che l’intelligence americano fosse a conoscenza di questo particolare.
Provate ad immaginare cosa sarebbe successo se lo sbarco in Normandia non fosse avvenuto…
Un minuto in più
Tutti gli orologi della stazione sono un minuto avanti, per regalare qualche speranza in più ai ritardatari.
Questo stratagemma pare sia efficace anche per ridurre gli infortuni all’interno del terminal.
Consigli
Grand Central Terminal è secondo me una delle migliori esperienze gratuite da fare a New York.
È sempre molto trafficata, ma se vi dovesse capitare, cosa molto probabile, un risveglio all’alba nei primi giorni del vostro soggiorno newyorkese vi consiglio di andare a visitarla quando l’immenso Main Councorse è quasi deserto e il traffico dei pendolari non è ancora iniziato.
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